Marco Milano in arte Mandi Mandi, da qualche anno è scomparso dai teleschermi
Lo ricordiamo come inviato in “Mai dire gol”, una lunga e brillante carriera non solo televisiva, iniziata nel 1985 nella trasmissione di Claudio Cecchetto, “Zodiaco”.
Comico in prima persona ma anche come autore per altri (Massimo Boldi), autore di canzoni, interprete di fiction. Sicuramente la partecipazione a “Mai dire gol”, gli dà grande popolarità e con la quale inizia un lungo sodalizio con Teo Teocoli. Negli ultimi anni però tutto è cambiato.
In un intervista pubblicata su Dagospia, Marco Milano racconta che dal lontano 2014 non è stato più chiamato in televisione (Colorado), era infatti nel pieno di una vicenda che dopo averlo letteralmente travolto non gli ha consentito di svolgere al meglio la professione.
Mi hanno portato via la casa e tutto quello che avevo guadagnato negli anni
Marco ha riferito che nel “Nel 2008 l’Agenzia delle entrate ed Equitalia hanno iniziato a mandarmi una serie di cartelle esattoriali pesantissime. I miei commercialisti per quattro anni avevano sbagliato tutte le dichiarazioni e così mi sono trovato di fronte a debiti con lo Stato a cui non potevo far fronte. Mi hanno portato via la casa e tutto quello che avevo guadagnato negli anni. Mi hanno completamente distrutto”
Il comico Marco Milani ha poi aggiunto: “Dopo il lavoro a “Colorado”, che comunque non mi ha permesso di uscire dai miei problemi, la mia ragazza mi ha lasciato. E dopo qualche giorno è morto anche mio padre. Sono precipitato in una depressione tremenda e mi sono lasciato andare. Mi sono chiuso nella mia casa in Toscana, in Maremma, per quindici giorni, senza mangiare e con il solo obiettivo di morire. Poi è arrivato un angelo custode che mi ha salvato”
Dopo essersi ripreso anche grazie all’aiuto dei Dottori, e avendo perso anche la casa in Toscana, si è ritrovato a dover chiedere ospitalità agli amici in giro per l’Italia, ora non sta attraversando un bel periodo anche se è in salute. Sta continuando a progettare per la Tv ma senza reali sbocchi.
“Con il buon Teo Teocoli, che mi stima, ho mantenuto un buon rapporto, ma volte è difficile chiamare e dire “sono nel fango, dammi una mano”.
“Non vorrei vivere sulle spalle degli altri, non sto chiedendo la beneficenza. Non chiedo altro di tornare a lavorare: è il lavoro che ti sostiene, poi lavorando uno può riprendersi. La mia dignità artistica e professionale l’ho sempre mantenuta”.